C’è un attimo magico di “non silenzio” che si materializza nell’aria ogni volta che riascolto il 33 giri di “The dark side of the moon.”
La magia si crea ogni volta che poggio delicatamente la testina sul disco e durante il tragitto verso “speak to me” (la prima traccia del disco) in quei secondi di assordante e gracchiante attesa c’è un piccolo salto sulla traccia che crea un unico e inimitabile piccolo rumore.
Bhè, quel unico piccolo rumore rappresenta per me il confine tra la vita frenetica e assordante di tutti i giorni ed un universo completamente diverso. Qualcosa che un supporto digitale non riuscirà mai a consegnarmi.