Credevo che la fotografia riuscisse a raccontare molto di una storia, di un luogo o di un evento e che riuscisse a conservare per sempre questi dettagli.
Mi sbagliavo.
Non voglio buttare al macero anni di riflessioni e migliaia di libri scritti sull’argomento no; dopo anni di riflessione sulla fotografia e sull’universo fotografico penso semplicemente che la foto riesce a fermare e descrivere per sempre un singolo istante, ma si tratta comunque di un solo e velocissimo istante.
Sareste in grado, vedendo un singolo frame, di comprendere la storia di un intero film?
Certo, ci si potrebbe intuire e “leggere” molte cose. Ma l’intera storia, inclusi i particolari e i protagonisti secondari, non è possibile conoscerli in questo modo.
Probabilmente se alla foto non viene aggiunta neanche una descrizione da parte dell’autore allora essa parlerà solo di quel unico istante e non di tutte le sensazioni, emozioni e realtà percepita dal fotografo.
Secondo il mio modo di vedere, il video è uno dei pochi strumenti che riesce invece a catturare la realtà “in pieno”. Qualcuno ha detto che il video sono 24 fotografie al secondo; probabilmente è vero, ma penso che alla potenza di queste 24 foto al secondo si aggiunge un altra componente fondamentale: l’audio.
Il video è il modo più diretto e concreto di “registrare” realtà, sensazioni ed emozioni di un periodo relativamente breve di vita.
Da questa riflessione, mi sono venuti a mente tutti gli attimi e tutti gli irripetibili e casuali incontri fatti per strada negli ultimi 4 anni. Centinaia di momenti magici, con altrettante persone che hanno condiviso la loro storia e il loro tempo insieme a me.
Tornando invece indietro nel tempo, penso alle migliaia di persone incontrate per strada da i grandi Fotografi come Bresson, Capa, Seimour e altri. Immaginate se al posto delle fotografie avessimo dei frammenti audio/video.
Dopo questa riflessione ho deciso quindi di avvicinarmi a questo mondo nuovo delle registrazioni audio/video, che per alcuni aspetti è simile alla fotografia ma molto più ostico e oneroso.
Finalmente ho trovato il modo di raccontarvi della mia terra e dei suoi piccoli abitanti senza neanche dire una parola.
Spero di riuscire a trovare le risorse per poter continuare a creare questo mio nuovo modo di raccontarvi le cose. Spero di poter girare ancora la Basilicata.
Buona visione.