Il titolo di quest’opera è legato a questa casa che si trova lungo la statale SS96 che corre verso Irsina. Durante la riforma agraria fortemente voluta nel secondo dopoguerra, ci fu la redistribuzione della proprietà delle terre coltivabili. Furono edificate moltissime di queste piccole case, distribuite su vasti territori coltivabili e dislocate con lo stesso criterio di un agricoltore che sparge i semi sulla terra.

Molte furono le famiglie lucane che si trasferirono in case come questa dedicandosi alla coltivazione e alla vita dei campi. Momenti felici. Ripresa economica. Una vita semplice ma faticosa. La terra e i suoi frutti ripagavano le attese.

In questo clima generoso e in ripresa nasce in questa casa un bimbo da due genitori molto giovani.
Un infanzia felice correndo sui prati, giocando con le capre e fermandosi a guardare ogni giorno il tramonto. Cose che non si possono dimenticare facilmente.

Un sogno interrotto molto presto dalla morte prematura del padre e dalla decisione di lavorare in fabbrica in Germania.

Queste le parole di un operaio emigrante che dopo quasi 17 anni torna a fare visita alla casa dove è nato:

… ricordo, ricordo quando sono nato qui.
Intorno a noi l’azzurro del cielo e il verde del grano.
Ogni cosa aveva un sapore diverso. Vivere era diverso.
Ricordo bene quel giorno in cui, ho deciso di andarmene e di non tornare più.

Roberto Lacava